martedì 1 ottobre 2013

Magnetofono

Magnetophon era la marca o il modello del pionieristico registratore a bobine sviluppato dagli ingegneri della casa di elettronica tedesca AEG nel 1930, basato sul principio del nastro magnetico inventato da Fritz Pfleumer. Il primo modello di magnetofono creato da AEG venne chiamato K1, ed esposto presso presso la Berlin Radio Show, in Germania, nel 1935.

 Magnetofono Telefunken M24 in azione

Il magnetofono è stato una delle prime macchine di registrazione ad utilizzare un nastro magnetico per imprimere la voce e la musica. Tuttavia, all'inizio diede risultati deludenti. Uno dei primi concerti registrati su di un Magnetophon fu la Sinfonia N.39 di Mozart suonata dalla London Philharmonic Orchestra e diretta da Sir Thomas Beecham, durante il loro tour di concerti nel 1936. La registrazione fu effettuata su un magnetofono AEG K2  funzionante a 100 cm / s. Il nastro utilizzato fu il nuovissimo tipo in ossido di ferro Fe 3 O 4. Quando Beecham ed i musicisti ascoltarono la riproduzione rimasero piuttosto delusi a causa della distorsione ed il rumore della registrazione. Questa registrazione sopravvisse sul nastro fino al 1990 e poi venne trasferito e l'originale perso. Alcuni altri nastri sopravvissuti dell'epoca mostrano una tendenza verso sovramodulazione.


 Magnetofono AEG K1

I suoni, raccolti da un microfono, modulano una corrente elettrica che fa variare il flusso di un'elettrocalamita, detta testina di registrazione, aderente alla quale passa un filo o nastro che si magnetizza in rapporto al flusso e conserva tale magnetizzazione.

Per la riproduzione del suono, il nastro magnetizzato viene fatto passare nell'intraferro di un altro elettromagnete, detto testina di riproduzione, modulando così una corrente che, opportunamente amplificata, viene inviata ad un altoparlante.


Più tardi, nel 1939, il nastro Fe 3 O 4 venne stato sostituito dal Fe 2 O 3, che diede un significativo miglioramento della qualità di registrazione, tanto da diventare uno standard di registrazione in tutto il mondo fino al 1970, quando apparsero i nastri in diossido di cromo.
Il magnetofono divenne un sistema di registrazione ad alta fedeltà che superò la registrazione da grammofono (che era il 78 giri in uso in questo momento).

Un registratore e nastro Tandberg

Molti discorsi, concerti, e spettacoli operistici vennero registrati su bobina ed anche molte delle registrazioni sopravvissuti alla Seconda Guerra Mondiale vennero poi trasferite su LP e CD. Una delle più notevoli serie di registrazioni ebbero luogo presso il Teatro dell'Opera di Vienna, noto anche come Wiener Staatsoper, nel 1944, quando il compositore tedesco Richard Strauss registrò molti dei suoi famosi poemi sinfonici, tra cui Don Juan, Till Eulenspiegel, e Also sprach Zarathustra, con l' Orchestra Filarmonica di Vienna.

 Magnetofono AEG KL15

In Italia i primi apparecchi furono realizzati, nel dopoguerra, da due cugini italiani Arrigo Castelli e Giuseppe Castelli , marchio diventato famoso grazie alla nota casa Geloso di Milano, che ha poi prodotto gli apparecchi su licenza Magnetofoni Castelli.

  
Magnetofono a valvole Geloso


Magnetofono “STUDER REVOX” F 36 (1957-62)

Magnetophone “AMPEX” 401-A  (1950-54)



Magnetophone “WEBSTER CHICAGO” 180-4 (1940)

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